L`UNICO ERRORE? E` DI AVER COSTRUITO LA NAZIONALE ATTORNO A BALOTELLI


La confusione e le incertezze del C.T. Prandelli
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Natal - Brasile-, 23/06/2014 -


A Natal, nella partita che deciderà se gli azzurri potranno continuare il loro cammino mondiale, ci sarà l’ItalJuve. Dopo aver dichiarato il suo deciso diniego per il 3-5-2 di Conte memoria, il C.T. Prandelli nelle partite giocate contro Inghilterra e Costa Rica, ha provato due formazioni diverse. Contro gli inglesi ha schierato un 3-1-5-1, con Chiellini a sinistra, Barzagli  e Paletta difensori centrali, De Rossi davanti alla difesa, un centrocampo composto da Candreva, Verratti, Pirlo, Marchisio, Darmian, con la sola punta Balotelli. Nella partita contro il Costa Rica, Prandelli rivoluziona ancora le carte e presenta un 4-1-4-1 con Chiellini e Barzagli al centro della difesa, esterni Abate e Darmian, davanti alla difesa De Rossi, un centrocampo composto da Candreva, Thiago Motta, Pirlo e Marchisio, con il solito Balotelli solo all’attacco. Come tutti sanno, gli azzurri hanno rimediato una sonora sconfitta, tale da poter pregiudicare il cammino nel campionato del mondo. E così, il C.T. Prandelli contro l’ultima partita del girone contro l’Uruguay pensa di cambiare ancora schierando l’assetto tattico che fin dall’inizio aveva negato, e cioè quel 3-5-2 che ha dato tre scudetti consecutivi alla Juve di Conte. L’Italia, dunque, domani sera giocherà con Chiellini, Bonucci, Barzagli, classici tre di difesa juventini, che dovrebbero contrastare Cavani e Luis Suarez. A centrocampo  Verratti (con un suo ruolo ben definito) Pirlo, Marchisio (riportato nel suo naturale ruolo di interno) e gli esterni Darmian e De Sciglio. In avanti le due punte Immobile e Balotelli. Così la squadra ci sembra più quadrata, tuttavia, questo continuo cambiar le carte di Prandelli sa più di chi è arrovellato da molte insicurezze che di certezze. Strana questa presa di posizione del C.T. azzurro il quale si ricrede in extremis sul 3-5-2, dando proprio l’impressione di chi non ha le idee chiare e si sta arrampicando sui vetri. Eppure ricordiamo quando lui è stato allenatore della Fiorentina, in cui aveva disegnato un gioco propositivo, mai sparagnino e farraginoso come quello che stiamo vedendo in Nazionale. A parer nostro,  l’errore è stato quello di impostare tutto sull’unica punta Mario Balotelli, tenendo in panchina la vera prima punta che è stato il capocannoniere della serie A: Ciro Immobile. Un equivoco tattico che è cominciato fin dall’inizio, credendo in Balotelli come prima punta, che secondo noi non è. Sono fissazioni tattiche che nell’arco degli anni, spesso i vari tecnici ci hanno abituato. D’altra parte, di loro è la responsabilità e per questo sono pagati. Tuttavia, se è vero che un C.T. deve andare dritto per la sua strada senza ascoltare le idee diverse, nel caso di Prandelli ci è sembrato che ci fosse un unico equivoco tattico dato dalla presenza di un’unica punta che, per noi,  non ha le caratteristiche di primo attaccante. A questo punto, speriamo davvero che i due risultati utili ( pareggio o vittoria contro l’Uruguay) potranno dare via libera alla continuità del mondiale azzurro. In questo specifico caso, conta solo il risultato e non il gioco.

Salvino Cavallaro            

Salvino Cavallaro